Lo Studio ITI Servizi esegue studi di fattibilità per l’esecuzione di opere pubbliche, in particolare con riferimento a infrastrutture di servizi pubblici locali e ad interventi di metanizzazione, supportate da analisi costi-benefici.

Normalmente, nei servizi pubblici locali si richiede che lo studio di fattibilità “contenga dettagliata ed esaustiva analisi costi-benefici per il riconoscimento in tariffa dei relativi investimenti, dimostrando/giustificando adeguatamente sulla base di analisi costi-benefici che riflettano le reali condizioni della domanda, realizzati sostenendo costi ragionevoli, garantendo una congrua remunerazione del capitale investito, consentendo l’equilibrio economico e finanziario del gestore e altresì giustificati da un’analisi dei benefici per i consumatori rispetto ai costi da sostenere”.

Si possono in questo contesto individuare diversi livelli di approfondimento:

  1. Analisi Finanziaria (AF), nella quale di considerano i flussi di costi e ricavi dell’investimento, considerati secondo i prezzi mercato; si prendono in considerazione gli effetti diretti nell’area di intervento che abbiano immediato riscontro nel mercato; la funzione-obiettivo è rappresentata dal Reddito Netto Finanziario, in pratica il valore aggiunto del complesso degli interventi. Nella pratica, contiene: una previsione quali-quantitativa di benefici e costi associati al progetto; la loro valorizzazione; l’attualizzazione di valori futuri, tramite saggio di sconto;
  2. Analisi Economica Convenzionale (AEC), nella quale i costi e ricavi precedentemente considerati sono corretti, ove necessario, per esprimere l’effettivo valore delle risorse, dei beni e dei servizi, così ovviando, per esempio, a trasferimenti e distorsioni di mercato. In questa fase si prendono in esame le stesse voci di costo e ricavo considerate nell’AF, tuttavia, al fine di meglio rappresentarne il valore economico, queste possono essere modificate tramite l’impiego di fattori di conversione o di ‘prezzi ombra’;
  3. Analisi Economica Estesa (AEE), ove sono presi in considerazione gli effetti esterni alle aree d’intervento, ma comunque interni al mercato. Inoltre l’AEE considera gli effetti esterni al mercato, siano essi “interni” oppure “esterni” alle aree d’intervento. Nella pratica, svolge una valutazione economica di benefici e costi (ivi comprese le esternalità) riguardanti soggetti diversi, tramite surplus del consumatore/utente;
  4. Analisi degli effetti Redistributivi (AR) o “sociale”: i risultati sono corretti, attribuendo pesi distributivi a vantaggi e svantaggi dei singoli gruppi di interesse.

La valutazione degli interventi si basa sul calcolo di due indicatori:

  • Valore Attuale Netto (VAN) calcolato attualizzando i maggiori (o minori) benefici realizzati nell’arco della durata economica dell’intervento; esso corrisponde al reddito complessivo generato dall’investimento in tutta sua “durata economica”, attualizzato;
  • Tasso interno di ritorno (TIR) corrispondente al tasso di rendimento del capitale investito, cioè il tasso al quale il flusso di costi e di benefici dell’investimento si eguagliano.

Dal punto di vista procedurale, l’analisi costi-benefici comprende:

  • la delimitazione dell’ambito di analisi;
  • l’individuazione di benefici e costi netti dell’intervento;
  • la scelta del saggio di sconto;
  • l’analisi di sensibilità.

Normalmente, nell’ambito sei servizi pubblici locali è richiesto che l’analisi compari i risultati della soluzione proposta, oltre che con la “soluzione zero” (assenza di intervento), anche con soluzioni alternative – nel caso della distribuzione del gas naturale, tipicamente soluzioni concorrenti sono il teleriscaldamento oppure reti distributive con gas diversi.

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